Intervista a Matteo Villa, Direttore Creativo di TLC Web Solutions

Cosa trovi più appassionante, la gestione del reparto grafico o l’operatività creativa?

Sicuramente l’operatività creativa. La gestione del reparto grafico serve in primis a veicolare la creatività verso i risultati. È solo una gestione per focalizzare le risorse sugli obiettivi. 

 Vettoriale e raster, duello all’ultimo sangue: quale software grafico trovi più divertente e funzionale?

Sono un fan sfegatato di Photoshop, lo utilizzo dalle sue primissime versioni. Lavoravo in tipografia da mio padre e lo usavo quando dovevo scontornare le foto per la stampa. In più mi piace lavorare con la fotografia, è quello che mi rispecchia di più dal punto di vista creativo.

 UX Design e creatività: nelle scelte di layout quanto dovrebbe pesare il gusto grafico?

Spesso si dice che il gusto grafico sia a supporto dell’usabilità e che sia solo una cosa marginale, non coinvolta direttamente nello studio della usabilità. Io invece penso che siano estremamente correlate. Un sito con una grande UX ma senza un interfaccia piacevole e curata, perde una grossa parte del proprio valore. Diventano importanti al 100% entrambi: la UX per la navigabilità, la grafica per rendere la struttura e l’organizzazione del sito piacevole e coordinata all’estetica che si vuole creare.

 Qual è la più grossa difficoltà nella gestione di un reparto così complesso in un’agenzia come quello grafico?

Gli aspetti umani delle persone. Ciascun grafico ha una sensibilità creativa, stilistica ma anche caratteriale. Sono tutti aspetti che fanno di quella persona, lavorativamente parlando, quello che è. È importante far capire che se un lavoro necessita di rework, non è mai una critica legata alle competenze, ma una necessità puramente professionale.

Gif, video, caroselli: quali saranno nell’immediato futuro i formati post-social più in voga?

Probabilmente quelli che includeranno la Realtà Aumentata. L’utente vuole sempre di più sentirsi protagonista diretto, anche dei post. Nelle mie precedenti esperienze lavorative ho avuto la possibilità di partecipare alla realizzazione di App con Realtà Aumentata: il digital sembra stia andando sempre di più verso quella direzione. Ci si muoverà (e in parte lo sta già facendo) anche il mondo social.

 Qual è la cosa più divertente e stimolante nella tua giornata lavorativa?

Il confronto con i colleghi. Presentare i progetti internamente, ascoltare quello che hanno da argomentare e da comunicare. Lavorare in team dà molti stimoli.

 Se dovessi descrivere il tuo lavoro con 3 aggettivi quali sceglieresti?

  • Responsabilizzante
  • Stancante
  • Appagante

 Cosa ti ha spinto a scegliere questa professione?

È l’evoluzione naturale di un percorso nato in tipografia, come grafico tradizionale e impaginatore. Lo step successivo è stata quella di approfondire il lato di comunicazione con gli studi e l’università. Parallelamente ho continuato a lavorare come grafico ampliando le mie conoscenze. Poi, entrato in agenzia, ho continuato il mio percorso professionale fino all’attuale posizione di direttore creativo.

 Come dote caratteriale, cosa non può mancare ad un grafico?

Dev’essere SMART. Sempre sul pezzo. Mente flessibile, curioso, sempre pronto a crescere e apprendere. Più che le competenze tecniche, un grafico è tale per la sua naturale predisposizione all’apertura.

 Che lavoro volevi fare da piccolo?

Il medico o il pittore. Poi ho scoperto che il sangue mi faceva ribrezzo, quindi ho continuato a pensare alla seconda opzione. Forse effettivamente faccio il pittore, ma con il mouse.

 Motto personale?

Less is more.

 

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