Nel 2026 chiedersi se abbia più senso investire su Facebook o Instagram significa fare i conti con un ecosistema social in continua trasformazione, in cui costi delle campagne, comportamenti delle persone e algoritmi guidati dall’AI cambiano ritmo e regole del gioco. Non esiste una piattaforma “migliore in assoluto”: esistono canali più adatti a specifici target, obiettivi e modelli di business.
Capire dove concentrare il budget per i social media significa leggere i dati, interpretare i comportamenti e assegnare un ruolo chiaro a ogni social all’interno della strategia.
Indice dei contenuti
- Facebook nel 2026: un canale maturo, ancora molto performante
- Instagram nel 2026: scoperta, immagine e velocità
- E LinkedIn? Il ruolo nei percorsi B2B
- Come scegliere dove investire: criteri strategici
- FAQ: meglio Facebook o Instagram nel 2026?
- Think · Listen · Change come scegliamo i canali giusti per un brand
Facebook nel 2026: un canale maturo, ancora molto performante
Nel 2026 Facebook non è una piattaforma “in declino”, ma un ambiente che ha trovato una sua nuova stabilità. Il pubblico è più adulto, con forte presenza nelle fasce 35–65+, dove si incontrano famiglie, professionisti, lavoratori autonomi e persone interessate a contenuti informativi per rimanere aggiornati su temi specifici, gruppi tematici e community verticali.
Per molti settori – casa, salute, servizi alla persona, formazione professionale, automotive, assicurazioni – Facebook rimane uno dei canali più efficaci per presidiare la fase di considerazione e per lavorare su lead generation e conversioni.
Dal punto di vista media, nel 2026 il quadro appare così:
- i costi per clic (CPC) restano tendenzialmente competitivi rispetto ad altre piattaforme;
- i costi per mille impression (CPM) sono saliti negli ultimi anni, ma risultano stabilizzati grazie a sistemi di automazione come Meta Advantage;
- le campagne orientate alla performance (lead, vendite, richieste di contatto) continuano a registrare tassi di conversione solidi, soprattutto sui target più maturi.
Per i brand che si rivolgono a un pubblico adulto, con prodotti o servizi di fascia media o alta, Facebook rimane un pilastro della strategia: consente di fare volume, lavorare sulla relazione e sostenere in modo efficace le fasi centrali del funnel.
Instagram nel 2026: scoperta, immagine e velocità
Se Facebook presidia un pubblico più maturo, Instagram nel 2026 è il terreno privilegiato di chi lavora su immagine, ispirazione e scoperta. Il core è rappresentato dalle fasce 18–44, con particolare forza in ambito lifestyle, fashion, beauty, turismo, ristorazione, eventi e servizi ad alto contenuto visivo.
La piattaforma è sempre più guidata da contenuti brevi, dinamici e verticali, con i Reel al centro dell’attenzione. Le persone usano Instagram per:
- Scoprire brand e prodotti;
- farsi ispirare da creator e contenuti visuali;
- valutare lo stile e l’identità dei marchi;
- salvare idee e soluzioni per acquisti futuri.
Instagram si è consolidato anche come motore di ricerca visuale: molti utenti cercano direttamente nella barra di ricerca della piattaforma, usando parole chiave, hashtag, geolocalizzazioni o il nome del problema da risolvere.
Sul fronte adv:
- Il CPC tende a essere più alto rispetto a Facebook;
- il livello di interazione è generalmente più elevato;
- i contenuti progettati nello stile della piattaforma – in particolare Reel e format creativi – ottengono CTR interessanti e un forte impatto in termini di brand awareness.
Per chi punta su posizionamento, storytelling e costruzione dell’immaginario del marchio, Instagram resta il social di riferimento.
E LinkedIn nel 2026? Il ruolo nei percorsi B2B
In un confronto tra Facebook e Instagram, è utile ricordare che LinkedIn gioca una partita diversa ma spesso complementare, soprattutto in ambito B2B.
Nel 2026 la piattaforma:
- mantiene CPC e CPM più elevati rispetto a Meta,
- offre un pubblico altamente qualificato fatto di professionisti, manager e decision maker,
- risulta particolarmente indicata per servizi complessi, formazione, consulenza, tecnologia, industria e soluzioni ad alto valore.
In molti casi, le strategie più efficaci combinano:
- Meta (Facebook e Instagram) per generare awareness, traffico e lead;
- LinkedIn per qualificare, nutrire e convertire prospect in contesti professionali
Come scegliere dove investire: criteri strategici
La domanda “Facebook o Instagram nel 2026?” diventa davvero utile solo se collegata a alcune variabili chiave:
- Chi è il pubblico?
Età, interessi, stili di vita, abitudini digitali. Un target 18–34 passa molto tempo su Instagram e TikTok; un target 35–65+ mantiene una forte presenza su Facebook. - Che tipo di prodotto o servizio viene proposto?
Fashion, beauty, turismo ed experience si prestano in modo naturale a Instagram. Servizi alla persona, formazione professionale, assicurazioni, soluzioni per la casa e per la salute trovano terreno fertile su Facebook, soprattutto in ottica di lead. - Qual è l’obiettivo principale della campagna?
Se la priorità è la brand awareness, Instagram (e i video) hanno un impatto particolarmente efficace;
Per lead generation e retargeting su pubblici adulti, Facebook è spesso più efficiente;
Per B2B ad alto valore, LinkedIn rimane un alleato imprescindibile. - Che ruolo hanno AI e automatizzazione?
La dipendenza dagli algoritmi di ottimizzazione è cresciuta: sistemi come Meta Advantage+ gestiscono in autonomia combinazioni di posizionamenti tra Facebook e Instagram. Definire a monte il target, l’obiettivo e la creatività permette di sfruttare questa automazione in modo consapevole, senza lasciar fare tutto all’algoritmo.
In prospettiva, la scelta più efficace non è “solo Facebook” o “solo Instagram”, ma un setup multicanale in cui i ruoli siano definiti con chiarezza:
In prospettiva, la scelta più efficace non è “solo Facebook” o “solo Instagram”, ma un setup multicanale in cui i ruoli siano definiti con chiarezza:
- Instagram per far scoprire, ispirare, generare interesse;
- Facebook per ampliare la copertura, fare volume e convertire sui target adulti;
- LinkedIn per rafforzare credibilità, costruire fiducia, autorevolezza e lead B2B.
FAQ: meglio Facebook o Instagram nel 2026?
Meglio investire su Facebook o su Instagram nel 2026?
Dipende da pubblico, settore e obiettivi. In generale, Facebook performa molto bene sui target adulti e nelle campagne orientate alla conversione; Instagram è più efficace per awareness, ispirazione e scoperta.
Facebook funziona ancora per l’advertising?
Sì. Nonostante i cambiamenti, Facebook resta uno dei canali più performanti per lead generation, traffico qualificato e vendite, soprattutto per le fasce 35–65+.
Instagram è diventato troppo caro per le campagne?
I costi per clic sono spesso più alti rispetto a Facebook, ma l’impatto in termini di interazione, visibilità e posizionamento è molto elevato, soprattutto con creatività adatte al linguaggio della piattaforma.
Ha senso usare Facebook e Instagram insieme?
Sì, in molti casi è la scelta migliore. Le due piattaforme si completano: raggiungono segmenti diversi e coprono momenti differenti del funnel, dalla scoperta alla conversione.
Quando conviene usare LinkedIn invece di Meta?
Quando l’obiettivo è intercettare professionisti, decision maker e aziende, oppure quando il servizio ha un valore medio-alto e richiede un processo decisionale complesso. LinkedIn è più costoso, ma la qualità del lead può essere significativamente superiore.
Think · Listen · Change come scegliamo i canali giusti per un brand
Nel 2026 non esiste più un social “giusto” in assoluto. Esiste il social coerente con il pubblico, l’obiettivo e il posizionamento del brand.
Scegliere tra Facebook, Instagram e LinkedIn significa ragionare per strategia, non per preferenza.
Il metodo Think · Listen · Change aiuta a tenere insieme queste variabili:
- Think — analizzare target, settore, obiettivi, dati storici e scenario competitivo per capire dove ha senso investire.
- Listen — osservare metriche reali, pattern di comportamento, conversazioni e segnali del mercato, senza affidarsi solo alle impressioni.
- Change — adattare campagne, creatività, budget e canali in modo continuo, trasformando ciò che si impara in ottimizzazione costante.
La scelta dei canali non è mai definitiva: è un processo iterativo.
I brand che crescono sono quelli che testano, misurano, comprendono e aggiustano la rotta.
Per costruire una strategia di social advertising davvero allineata a pubblico, obiettivi e risorse, serve un metodo e uno sguardo esterno.
TLC Web Solutions, agenzia di comunicazione con esperienza in social advertising e strategie digitali omnicanale affianca le aziende nella definizione di funnel, canali e creatività.
Scopri il metodo Think · Listen · Change e parliamo insieme del tuo progetto.





