Dove guardano le pupille?

Sfruttare ogni singolo centimetro quadrato della propria home page? È una strategia, ma non è detto che sia la migliore. L’eccessivo affollamento è forse peggio dell’estrema concisione. L’ideale? Ovvio, nel mezzo.

Il design di un buon sito Internet deve prendere in considerazione numerosi elementi: la comunicazione, il registro cromatico e iconografico, la coerenza dei messaggi, il rapporto testo-immagini, la navigazione e l’architettura delle informazioni. Ogni elemento deve essere coordinato, studiato insieme agli altri e bilanciato. Prima di affrontare il design di tutti questi aspetti è necessario, però, capire un principio più generale, associato alla percezione visiva delle immagini sullo schermo, indipendentemente dalla struttura e dalle finalità di un sito. Ogni visitatore, infatti, di fronte a un’immagine sullo schermo, ha una reazione elementare ben precisa: il suo occhio segue quasi automaticamente un processo di scansione della nuova figura che fa capo ad alcune regole. Questa attività irriflessa è stata descritta da uno studio di User Interface Engineering che mostra quali percorsi effettui la pupilla sullo schermo. I risultati hanno portato all’individuazione di sei aree ben definite sullo schermo del computer:

  1. area centrale
  2. intestazione centrale
  3. colonna di destra
  4. barra dei pulsanti del browser
  5. colonna di sinistra
  6. parte bassa dell’immagine (il cosiddetto footer).

Sia gli esperti sia i novizi guardano la pagina allo stesso modo. I novizi applicano una lettura classica sinistra-destra, alto-basso e dopo 3-4 pagine passano a un tipo di lettura da esperti: una scansione della pagina con sequenza centro-sinistra-destra.
Il centro rimane, dunque, la parte più importante della pagina, quella in cui occorre concentrare le informazioni più rilevanti dal punto di vista della comunicazione.
Il secondo dato riguarda l’osservazione specifica, che comincia a circa 2/3 dal margine superiore dello schermo. Quando il lettore trova stimoli e informazioni di interesse, agisce solitamente con uno scrolling della pagina e incomincia a leggere.
È dunque sconsigliabile porre materiale cruciale nel footer (parte bassa) o nella parte sinistra della pagina. Inoltre, si deve sempre ricordare che il visitatore abituale tende all’assuefazione e potrebbe non notare i contenuti nuovi. Per contrastare questo fenomeno basta associare immagini nuove o spostare nel tempo i contenuti in differenti aree del sito.
Sono intuitive come regole, ma vale la pena ricordare anche che il movimento cattura l’occhio, così come la vivacità del colore attira l’attenzione. Ancora di più attrae la forte variazione cromatica. Quando si disegna non va dimenticato che l’eccessivo sfruttamento di questi espedienti cognitivi crea forti fastidi e molto spesso induce al rigetto (su Internet la risposta negativa è ancora più accentuata).

Si può dire, comunque, che la sequenza di scansione dell’immagine dall’alto a sinistra verso la parte bassa a destra è una regola generale. La stravaganza di un’impaginazione o la forza di una variazione cromatica molto accentuata possono scardinare questo principio.
In questo caso, però, occorre valutare attentamente come agire: un impatto visivo troppo forte stanca la lettura ed è adeguato soltanto in caso di eventi o promozioni eccezionali, non per affrontare la comunicazione quotidiana e strategica.

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