Basterebbe analizzare i dati dell’Accenture Mobility CIO Survey 2013, sondaggio condotto a livello globale su più di 400 IT Executives, per avere una chiara idea sul futuro mobile di Internet:
- Il 79 percento degli intervistati ha indicato la mobility come strumento di generazione di ricavi.
- L’84 percento ha dichiarato che la mobility migliorerebbe in modo significativo le interazioni con il consumatore.
- Più di un terzo degli intervistati ha indicato la mobility come una delle due massime priorità, mentre il 75 percento l’ha collocata tra le prime cinque.
- Il 59 percento ha dichiarato di aver implementato una strategia per la mobility, centralizzata ed estesa all’intera azienda.
- Il 36 percento degli intervistati ha indicato la generazione di ricavi attraverso il coinvolgimento del consumatore tramite dispositivi mobili come la ragione per investire nella mobility.
- Il 34 percento degli intervistati ha indicato la generazione di ricavi attraverso le transazioni su dispositivi mobili come la ragione per investire nella mobility.
Siamo di fronte a una nuova rivoluzione digitale che vede in prima linea paesi pioneri del calibro di Cina, l’Italia e il Brasile. Ebbene sì, nonostante i ritardi nell’adozione delle tecnologie e della banda larga in molti settori, in questa classifica compare anche l’Italia il tutto grazie all’elevata penetrazione del numero di cellulari nel nostro paese. Per un terzo degli intervistati la strategia mobile è la priorità assoluta per il 2013. Per il 73% il passaggio a questo genere di tecnologia rivoluzionerà il business come internet ha fatto sul finire degli anni Novanta.
La tecnologia mobile si sta diffondendo così velocemente che molte società si ritrovano ad agire ancora prima di avere una strategia: solo il 23% ha adottato una strategia specifica (percentuale in calo rispetto al 31% dello scorso anno), mentre oltre la metà (58%) ha implementato da poco una strategia ben definita.
Alla domanda, per esempio, su quali fossero le loro due maggiori priorità, gli aderenti alla ricerca in Cina (53%), Italia (53%) e India (50%) hanno indicato la mobility come una delle due aree più importanti. In UK (67%),Giappone (57%) e Francia (52%) la mobility è stata inserita tra le prime cinque priorità in ambito IT.
La maggior parte degli intervistati dell’India (77%) e quasi la metà (47%) di quelli di Giappone, Messico e UK prevedono di concentrare le loro iniziative imprenditoriali sul miglioramento del servizio clienti con soluzioni di accesso, acquisizione ed elaborazione immediata dei dati. Per quanto riguarda le priorità in ambito mobility legate al consumatore, per il 63% degli intervistati in India e UK e per il 36% in USA è costituita dall’aumento delle entrate tramite transazioni su dispositivi mobili.
Esistono però anche delle difficoltà tra cui quella della gestione delle risorse umane: il 52% delle aziende tenderà a investire in formazione per aggiornare il personale esistente sulle strategie mobile, mentre il 37% assumerà dall’esterno risorse full-time con competenze specifiche in applicazioni mobile, determinando una forte richiesta di talenti in questo segmento di mercato. La ricerca ha rivelato inoltre un aumento dei progetti gestiti internamente (il 76% nel 2013, rispetto al 63% del 2012) per favorire lo sviluppo delle applicazioni mobili.
La sicurezza continua a rappresentare un ostacolo, e l’interoperabilità è diventata una questione di primo piano: dal momento che i sistemi esistenti non erano stati realizzati per il mobile, devono essere trasformati perché possano essere ancora utilizzati. L’indagine ha rivelato che la sicurezza (45%), i limiti di budget (41%) e la scarsa interoperabilità con i sistemi esistenti (31%) rappresentano ancora i principali ostacoli alla mobility.
Un’altra area legata all’uso del mobile è quella del ‘bring your own device’, una prassi sempre più diffusa con cui le aziende non forniscono più a dipendenti e collaboratori il computer e il telefono cellulare standard, ma li invitano a usare direttamente i loro per accedere alle risorse informatiche di lavoro. Tuttavia, più della metà delle aziende intervistate (59%) offre un supporto limitato ai propri dipendenti, mentre solo un quarto di esse (28%) offre tutto il supporto necessario.
Il settore automobilistico, assicurativo e sanitario prevedono di raggiungere i loro obiettivi in termini di mobility entro il prossimo anno. Per l’industria automotive, le priorità legate al mobile sono i pagamenti e il commercio (54%); mentre sono i servizi di geolocalizzazione (location-based services, LBS) per il settore assicurativo (48%) e per i provider di servizi sanitari (46%). Il 67% delle società di comunicazioni ha dichiarato che intende implementare comunicazioni M2M (machine-to-machine) nella propria organizzazione entro il prossimo anno.
Di fronte a questo elenco di dati dovresti porti una semplici domanda “quanto mi costa ignorare il mobile?”
Vogliamo fornirti un ultimo esempio di quanto possa incidere in positivo adottare una strategia mobile, fornendoti i dati provenienti direttamente dal nostro sito web.
Il 18 dicembre del 2012 è andato online la nuova versione del nostro sito sviluppato con tecnologia responsive web design. Se si confronta su Google Analytics il periodo che dal 18 dicembre 2012 a oggi con i sei mesi precedenti si nota che si ha avuto un incremento di visite provenienti dal mobile del 647,90%.
L’aver adottato una strategia mobile, quindi, in questo caso attraverso l’approccio responsive web design, ha sicuramente fatto in modo che tutti questi utenti che hanno effettuato l’accesso al nostro sito attraverso il proprio smartphone potessero godere di un livello di usabilità adeguato al proprio device, senza per questo essere penalizzati.
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