È di pochi giorni fa uno studio condotto da Deloitte che delinea scenari funesti per le nostre relazioni sociali: passiamo più tempo a guardare serie tv su Netflix piuttosto che dedicarci ad altre attività come: vedere gli amici, fare sport e leggere, combinati insieme 😱
Dobbiamo, quindi, preoccuparci se passiamo 100 minuti al giorno a vedere i nostri show preferiti contro i 38 per fare sport e i 19 per leggere libri? Ognuno di voi tragga la conclusione che preferisce…ma una cosa è certa: questa tendenza “antisocial”, per il colosso dello streaming, è oro colato e, ovviamente, ha tutte le intenzioni di questo mondo a rendervi il più apatico possibile
Al di là di tutte le interpretazioni che si possono dare a questo fenomeno, vorrei concentrarmi su un aspetto che, in questa sede, è il più interessante: come ci riesce Netflix a farci preferire i suoi contenuti ai nostri amici? Sono ovviamente molti e diversi i modi e i motivi per cui Netflix pervade la nostra quotidianità.
Tra tutti, uno molto curioso e che, a prima vista, si potrebbe sottovalutare è la scelta grafica delle copertine di uno show.
Attraverso una lunga osservazione del comportamento degli utenti, Netflix ha evidenziato come sia facile perdere l’attenzione degli spettatori: una persona che non venga catturata entro 90 secondi è infatti probabilmente un visitatore perso, e negli 1,8 secondi mediamente passati da un utente nell’osservare un titolo, ben l’82% dell’attenzione è catturata dalla relativa immagine della copertina.
Che cosa sono riusciti a comprendere da questo studio? Proviamo a capire qualcosa di più
Catturare le emozioni è importante.
Utilizzare immagini in cui compaiono volti umani ha un’importanza strategica. Attraverso le espressioni facciali, infatti, possiamo comprendere meglio quali emozioni sono racchiuse in un determinato show ed empatizzare con esso. Ecco perche molte copertine di show sono basate sulle facce dei protagnosti.
Ma non finisce qui. In questo studio Netflix ha compreso che sono le emozioni complesse a essere molto più efficaci rispetto a quelle basiche. Vedere una copertina con una serie di emozioni, cioè, incentiva maggiormente gli utenti a cliccare e guardare quello show.
Tra le diverse copertine di ‘The Unbreakable Kimmy Schmidt’, secondo voi, quale ha performato meglio? (Non vale guardare la freccia verde 😄 )
Ebbene sì la copertina indicata dalla freccia verde è quella che, considerando il CTR, ha performato meglio. In essa, infatti, abbiamo non solo due espressioni facciali invece di una, ma una è diversa dall’altra. Le emozioni complesse forniscono maggiori informazioni sulle emozioni che vivremo guardando lo show e per questo incuriosiscono meglio l’utente.
I cattivi ragazzi hanno sempre la meglio.
Vi assicuro che stiamo sempre parlando di immagini e di usabilità e in particolare mi sto riferendo all’esempio qui sotto.
Anche in questo caso le frecce verdi sono inesorabili: le locandine che hanno ottenuto un miglior CTR sono state quelle che mostravano i cattivi di turno ed elementi che amplificassero il concetto del conflitto, come il fuoco.
Uno basta e avanza.
Sempre fedeli al loro spirito antisociale, sappiate che le immagini che includono più di tre persone abbassano in maniera drammatica l’engagement su Netflix. Ovviamente questo discorso è valido per le dimensioni ridotte tipiche delle thumbnail degli show.
L’esempio questa volta è preso da ‘Orange is the New Black’.
Se abbiamo a disposizione uno spazio molto ristretto e utilizziamo un’immagine con diversi soggetti, questa risulterà molto confusionarie e avrà delle performance peggiori. Il soggetto singolo, infatti, riesce a ottenere un maggiore CTR.
Questi preziosi spunti di usabilità emersi da questo studio a mio avviso dovrebbero essere tenuti sempre in considerazione in ogni progetto web o in ogni progetto di contenuti digitali che andiamo a creare. La personalizzazione del contenuto a seconda della piattaforma su cui verrà pubblicato è un qualcosa da cui non si può più prescindere.
E adesso “solo un altro episodio” e poi smetto… 😳 😳