Benvenuti nell’era dell’autenticazione sociale.

Secondo Forrester Research l’undici per cento degli utenti adulti americani abbandona il processo di acquisto online perchè non vuole registrarsi o perchè non ha voglia di compilare tutti i campi richiesti nel processo di registrazione.

Come dargli torto. Sembra che il principale scopo di diversi siti web sia proprio quello di rendere complicato il processo di acquisto, richiedendo infiniti campi da compilare, password molto complesse da inserire e noiosi captcha da interpretare; unico risultato è quello di rendere l’esperienza di acquisto online veramente frustrante.

Per dare un’idea di quanto tutto ciò possa incidere sulle vendite di un e-commerce è sufficiente prendere in considerazione questo esempio: un negozio online con un fatturato annuale di 200 milioni di dollari potrebbe perdere circa 22 milioni di dollari solo per il fatto che ha strutturato in maniera complicata e poco “user-friendly” il processo di acquisto. Per anni gli esperti di business online, quasi in modo ossessivo, hanno cercato di ottimizzare i processi di registrazione ricorrendo a test A/B con l’obbiettivo di trovare il giusto compromesso tra la necessità di raccogliere i dati degli utenti e il fatto di non esasperarli troppo.

Tutti questi discorsi, però, ormai sanno di vecchio: il ruolo della registrazione dell’utente a un sito web, infatti, sta per essere completamente riscritto attraverso un bottone che sempre più spesso ritroviamo in giro per il web:  

Benvenuti nell’era dell’autenticazione sociale. I vecchi form di registrazione e la necessità di creare ogni volta una nuova password sono ormai un lontano ricordo. Con l’autenticazione attraverso i social network, infatti, gli utenti possono con un solo click identificare se stessi in un sito web esterno e accedere a esso come se fossero già utenti registrati. Il “social login” sta diventando così diffuso che sempre più realtà aziendali lo stanno adottando, comprese marchi importanti del calibro di Nike, Groupon, Netflix.

L’autenticazione sociale semplifica, inoltre, la vita anche ai quei visitatori che sono soliti tornare più volte su un determinato sito.

Quanti di voi navigano sul web mentre sono autenticati su Facebook, Twitter, Google+? Immaginate quanto potrebbe semplificare la vostra esperienza di navigazione se tutti i siti che frequentate offrissero la possibilità di accedere ad essi attraverso i profili che avete sui social media.

Dal punto di vista di che gestisce il sito, inoltre, questo significherebbe avere la possibilità di dedicare più tempo per offrire ai propri utenti una esperienza online sempre più di qualità e sempre più personalizzata, grazie proprio a quella mole di informazioni che l’autenticazione social è in grado di mettere a disposizione.

 

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Tratto da: Fonte

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