La pubblicità sempre più sui motori

Mentre il trend dell’advertising online si dimostra in continua crescita, appare sempre più evidente il ruolo che avranno i motori di ricerca nel veicolare la pubblicità.
Uno su tutti: Google.

Tutti gli studi e le analisi compiute da qualche anno a questa parte lasciano pochi dubbi: per la pubblicità online siamo solo agli inizi, e i tassi di crescita saranno sostenuti per diversi anni ancora. Tutt’al più, i dubbi riguardano i formati pubblicitari, e in definitiva chi saprà intercettare i cospicui investimenti in arrivo. Tuttavia, da almeno un paio d’anni a questa parte, è evidente che i protagonisti indiscussi dell’advertising online sono i motori di ricerca, grazie soprattutto ai loro servizi avanzati di pubblicità per parole chiave.

Quasi un duopolio
La conferma di questo scenario arriva da una ricerca compiuta dalla società statunitense eMarketer sulla pubblicità online nell’anno in corso. Il 25,3% dell’intero mercato pubblicitario online degli Stati Uniti, a fine anno, sarà nelle mani di Google. Un vero e proprio primato, che fa del gigante di Mountain View qualcosa di unico nel panorama IT mondiale. Nel 2005, il valore di fatturato della pubblicità era simile per Google e per Yahoo! (circa 2,4 miliardi di dollari) ma entro quest’anno, mentre Google veleggerà verso i 4 miliardi di dollari (destinati a salire a 5,4 miliardi di dollari nel 2007), Yahoo! si dovrà accontentare di 2,8 miliardi (3,3 nel 2007) segnando il passo di fronte al concorrente. Insieme, però, soltanto questi due motori di ricerca sono in grado di veicolare oltre il 40% dell’intera pubblicità online degli Stati Uniti.

Il terzo incomodo
Tra i due giganti, il terzo incomodo è rappresentato da chi è stato padrone indiscusso dell’informatica fino all’altro ieri, fino all’avvento di Internet. Microsoft infatti paga ancora lo scotto di un certo ritardo sul Web. Anche per questo motivo ha dato vita, dopo una lunga fase di beta testing, a Live Search, il nuovo motore di ricerca che dovrà recuperare il gap rispetto ai due protagonisti attuali. Il servizio si presenta in modo molto spartano, e in futuro dovrebbe essere ampiamente integrato nella piattaforma Live di Microsoft. Nuove funzioni di ricerca, grafica più asciutta e tecnologia più moderna (con l’utilizzo di Ajax) sono le caratteristiche di rilievo del nuovo servizio.

Google non sta a guardare
Probabilmente la rinnovata verve di Microsoft o la necessaria effervescenza propria di un leader tecnologico, ha portato Google a sperimentare una nuova serie di servizi online. Oltre a quelli integrati nella piattaforma del motore di ricerca, vale la pena di segnalare la comparsa nel Web tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre di un nuovo search engine. Searchmash si presenta come pagina Web e come servizio indipendente, ma in realtà è un’emanazione di Google, che non lo nasconde nelle pagine relative alla privacy e alle condizioni d’uso. Questo nuovo motore di ricerca utilizza lo stesso algoritmo del suo più nobile genitore (forse, con poche varianti), e in sostanza i risultati sono analoghi. Cambia invece l’interfaccia dei risultati di ricerca, con alcune funzioni inesistenti in Google. Aldilà delle funzioni (provatelo, ne vale la pena!), diventa interessante notare che si tratta di fatto di un esperimento di beta testing aperto, con tanto di gradimento da parte degli utenti: nella sezione “features” sono indicate lenovità e si può dire la propria a proposito delle nuove funzioni. Naturalmente, anche Searchmash utilizza Ajax.

Verso il Web 2.0
Sarebbe inutile in questa sede proporre una carrellata delle funzioni più interessanti di Live Search o di Searchmash. Ciò che interessa di più è capire quale sia lo spostamento in atto nelle politiche dei motori di ricerca. A parte il fatto evidente che Microsoft necessitava di uno strumento in grado di metterlo alla pari con Google e Yahoo! in termini di ricerca, entrambi i contendenti dimostrano di guardare con sempre maggiore interesse a quello che è definito Web 2.0. E non parliamo tanto di tecnologia, sebbene l’utilizzo di Ajax lo testimonierebbe, bensì di filosofia d’approccio: ulteriore semplicità e personalizzazione nella visualizzazione e nella gestione dei risultati, maggior completezza e approfondimento, maggiore ricchezza di ricerca per analogia. Che cosa significa tutto ciò? Che siamo all’alba di una nuova riformulazione delle ricerche nel panorama dei search engine. Quindi prima di lasciare le attuali forme di ricerca, ma soprattutto di gestione dei risultati, passerà ancora del tempo, ma la strada è indicata ed è quella di una sempre maggiore semplicità d’uso accompagnata a una più forte personalizzazione. Rimane da capire in che modo la pubblicità seguirà questa nuova evoluzione

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