Quasi un terzo dei navigatori non si accontenta di ricerche generiche nei motori, ma effettua richieste con stringhe di almeno tre parole. Un atteggiamento che può influenzare le scelte di marketing.
Quasi un terzo degli utenti usano i motori di ricercacon intenti specifici. Lo dicono i dati di una ricerca condotta nel mese di ottobre da Shinystat su un campione di oltre 40 mila account del proprio network. Le chiavi di ricerca prese in esame sono state 4.668.423. I dati, rigorosamente aggregati, che ne sono scaturiti spiegano che la maggioranza delle ricerche è condotta con stringhe composte da più parole: il 24,35 per cento con due parole, il 29,68 per cento con tre parole. Meno della metà, quindi, sono le ricerche di carattere genericamente informativo: solo il 42,51 per cento. Infine, le stringhe di ricerca con più di tre parole sono il 3,46 per cento.
Oltre le tre parole
Intanto, bisogna registrare una prima notazione tecnica: molti bot o spider scandagliano i motori di ricerca con frasi di quattro o cinque elementi o più. I bot (o robot) e gli spider sono piccoli programmi automatici che passano in rassegna la Rete al fine di catalogare determinate informazioni raccolte secondo parole chiave: il sistema è lo stesso utilizzato anche dagli stessi motori di ricerca. Tuttavia, gli spammer creano bot che si appoggiano ai motori di ricerca inserendo delle chiavi abbastanza dettagliate (e per questo tipicamente composte da 4 o 5 o anche 6 termini) per cercare informazioni, tipicamente indirizzi e-mail del sito. In Italiano, le ricerche dei bot andrebbero sui motori più usati per esempio con una chiave del tipo “contatti webmaster scrivi indirizzo mail”. E sebbene il fenomeno sia molto più marcato per le ricerche in inglese sui motori internazionali, è ragionevole pensare (non esistono dati su questo tipo di operazioni automatiche) che i bot scandaglino anche la Rete italiana e di conseguenza influenzino i dati per le stringhe di ricerca con più di tre parole. Il valore complessivo, comunque, è così tanto distante, almeno 20 punti percentuali dagli altri dati, da risultare non determinante.
Analisi numerica delle stringhe di ricerca
Chiarito questo punto, l’importanza dei dati rilevati da Shinystat sta nel comportamento degli utenti in fase di ricerca. Infatti, le stringhe composte da una sola parola denotano la volontà di cercare materiale di carattere molto generico e informativo in senso lato, poco dettagliato. Potrebbero essere considerate le prime ricerche su un determinato argomento: “statistiche” o “computer”. In alcuni casi, le ricerche a una parola possono rivolgersi a un certo marchio, per esempio “Shinystat” o “Dell”, ma ancora con una valenza piuttosto generale. Le due parole nella stringa di ricerca identificano un primo passaggio per restringere il campo: “statistiche Web” o “computer laptop”. Siamo ancora in un ambito molto generico. L’utilizzo di tre parole nelle stringhe di ricerca, invece, identifica chiaramente la volontà di andare a cercare proprio una certa cosa: non solo “statistiche Web” ma “statistiche Web geolocalizzazione” oppure, tornando ai computer, “computer laptop Dell”.
Il valore per le azioni di marketing
Quasi un terzo degli utenti fa ricorso a ricerche di tre termini (che sicuramente non sono effettuate da robot) e questo dimostra che lo strumento dei motori di ricerca è da utilizzarsi in chiave marketing in tutte le sue potenzialità, senza limitarsi al posizionamento o all’acquisto pubblicitario di parole chiave generiche. Chi deve andare ad acquisire spazi pubblicitari nei motori dovrà tenere conto del fatto che un terzo dei navigatori non si accontenta del termine generico, ma preferisce andare in cerca di un certo prodotto già specifico. Sarebbe molto utile, dunque, per chi si accinge a questo tipo di operazioni, andare a verificare nelle statistiche del proprio sito le stringhe di ricerca specifiche con cui gli utenti arrivano, in modo da capire ancora meglio come muoversi.
Posizionamento nei motori
Nelle ricerche di carattere generico (con stringhe a una o due parole) gli utenti probabilmente saranno predisposti a valutare i risultati non solo nella prima pagina, ma anche nella seconda o nella terza: stanno cercando informazioni ad ampio ventaglio sul termine inserito nella stringa. Invece, nelle ricerche a tre termini, quasi sicuramente si fermeranno alla prima pagina di risultati, proprio perché già la richiesta era dettagliata: si dovrebbero allora fare verifiche incrociate sul posizionamento nei motori, per ampliare il ventaglio di parole chiave e le loro combinazioni, andando a inserire nelle posizioni strategiche delle proprie pagine Web i termini più ricercabili, anche già molto dettagliati. Per comprendere quale sia la posizione del proprio sito su un certo motore in funzione delle diverse chiavi di ricerca e per paragonare i risultati sui diversi motori è possibile utilizzare degli strumenti di analisi specifici, che consentano di individuare anche “lo storico” di una chiave indicandone la posizione sui motori nel tempo, in modo da capire su quale chiave puntare. Per es. attaverso la versione Business di Shinystat si può risalire alla posizione media raggiunta dal sito all’interno dei principali motori di ricerca in relazione a ciascuna chiave, con l’indicazione del range di posizione (1-10 o 20-30, corrispondenti rispettivamente alla prima o alla seconda pagina) oppure con l’indicazione della posizione media tenuta per una certa chiave su un certo motore, durante il mese in corso oppure nell’arco degli ultimi mesi.