In Italia, il business dell’ecommerce non sembra conoscere crisi. Le stime dell’analisi Netcomm per tutto il 2017 prevedono un aumento dei consumi intorno al 20%, con un incasso pari ai 23.4 miliardi di euro. Se questa previsione verrà rispettata, sarà il miglior incremento dal 2010, sfiorando di poco il raddoppio rispetto ai 12,6 miliardi del 2013.
Nonostante il leggero calo delle vendite al dettaglio registrato lo scorso dicembre (-0.5%; dati ISTAT), l’andamento dello shopping online nel 2017 pare favorito da varie spinte economiche, come la mini ripresa del PIL in Italia (le stime di Bankitalia parlano di un “incoraggiante”+0.9%) e la maggior propensione delle famiglie italiane ad acquistare online. Infatti, dopo le tendenze degli ultimi anni sembrano in continuo aumento sia il numero degli acquirenti, sia la frequenza relativa ad ogni spesa effettuata.
A tale proposito, si è espresso Roberto Liscia, presidente di Netcomm ed Executive board member di Ecommerce Europe:
«Il numero degli acquirenti online è cresciuto dal 2014 al 2016 del 26%, ma ancora maggiore è stato l’incremento del valore di mercato ecommerce, che nello stesso periodo è aumentato di oltre un terzo. Anche per quest’anno prevediamo un forte sviluppo del comparto, in cui la multicanalità giocherà un ruolo chiave insieme alle vendite in mobilità e allo sviluppo di modelli di interazione tra negozio fisico e canali digitali».
Sempre secondo le stime Netcomm, nel 2017 le migliori performance sul mercato online arriveranno grazie a iniziative e interazioni tra canali fisici e digitali. A beneficiare maggiormente di tali strategie saranno le industrie dell’abbigliamento, dell’arredamento, delle calzature e dei prodotti alimentari, con margini di crescita fino al 30%.
Questa spinta positiva porterà risultati incoraggianti anche per i servizi di booking online: nonostante una lieve diminuzione della crescita prevista per i prossimi mesi, le prenotazioni di viaggi e vacanze resteranno ancora uno dei punti cardini per tutto il mercato online. In termini di incremento, meglio ancora faranno i prodotti dell’elettronica di consumo hi-tech (+28%), mentre il mondo dell’editoria è previsto un profitto complessivo di 800 milioni di euro.
In Italia, 16 dei 21 milioni di acquirenti online attivi (+25% rispetto all’ultimo anno) sono classificabili come clienti abituali: ciascuno di loro ha fatto non meno di tre acquisti negli ultimi tre mesi, per una spesa di oltre cento euro per ogni articolo. Questa fascia di consumatori genera il 94% delle vendite B2C. Gli altri 4.7 milioni di utenti, invece, rientrano in quella fascia dei clienti sporadici, che ogni tre mesi fanno uno o due acquisti spendendo poco meno di cento euro.
Lo strumento più utilizzato per effettuare acquisti è lo smartphone, che grazie alle app offerte dai merchant riesce ad avere la meglio su qualsiasi altro device: percentuali alla mano, a fine 2016 un acquisto su sei (+80%) viene realizzato tramite mobile, mentre tablet (8%) e pc (12%) sono sempre meno impiegati.