Il 22 settembre Google dichiara ufficialmente “guerra” a WhatsApp e punta dritto a conquistare il suo miliardo di utenti con una app del tutto innovativa Di cosa si tratta? Ve lo spieghiamo subito. Disponibile per Android e Ios, sbarca sui nostri dispositivi Allo, la prima chat intelligente.
Tra un mix di intelligenza artificiale e assistenti virtuali di riconoscimento vocale, che ricordano molto i già diffusi Siri, Cortana e Alexa, Allo nasce come principale e agguerrito competitor di tutte le app di messaggistica presenti sul mercato. La neonata di Mountain View comprende svariate funzioni, alcune del tutto innovative e differenti da quelle più utilizzate in questi anni. Si parte dallo scambio di adesivi, immagini, video e messaggi vocali, Il tutto all’insegna della condivisione naturalmente.
La novità più curiosa riguarda, però, la presenza di una vera e propria intelligenza artificiale, che si metterà a nostra piena e completa disposizione. Il servizio prevede, in sostanza, la raccolta di informazioni direttamente dal motore di ricerca, con la possibilità di avere un filo diretto con cui poter comunicare.
Dopo aver recepito i nostri ordini via voce, il nostro assistente vocale ci permetterà di condividere con più persone le notizie più disparate, dai migliori ristoranti presenti in zona alle offerte vantaggiose su un biglietto aereo, passando per gli orari di un museo o le news che ci interessano.
Le menti di Google premettono che non sarà un sostitutivo di Google Now, già presente sul mercato da parecchi anni.
La rincorsa non sarà delle più semplice, visti i numeri da capo giro conquistati dalle già affermate applicazioni presenti sul mercato. Allo avrà, infatti, l’arduo compito di fronteggiare colossi del calibro di What’s App, Messanger e We Chat. Solamente questa triade conta più di un miliardo di utenti all’attivo, per non parlare dei sempre più diffusi SnapChat e Telegram, seguiti rispettivamente da 200 e 100 milioni di persone.
Secondo ComScore, il 75 per cento del tempo passato davanti alle app è monopolizzato principalmente da tre app. Due di queste sono già predominio di Facebook, e Google, in questa difficile gara, assai competitiva, arriva terribilmente in ritardo.
Le linee guida sono tracciate e la strada è ben delineata. Ora non resta da capire che impatto avrà Allo nell’interazione con altre le app di casa Google, a cominciare da Duo, l’app dedicata alle videochiamate testate lo scorso agosto in anteprima.
Il progetto pare ambizioso, in pieno stile Google. L’unico dubbio resta sulla piena integrazione dei singoli ingranaggi. App avanzate di questo tipo rischiano di non amalgamarsi troppo tra di loro, a discapito di un sistema troppo eterogeneo e individualista. Vedremo in che modo Pichai e socis riusciranno a collocare ogni singolo pezzo al posto giusto alla conquista del mercato.