Top 10 SEO Trend 2021

seo trend 2021

È iniziato da poco quest’anno, e allora è tempo di SEO trend 2021, per un nuovo anno che si preannuncia sicuramente interessante. Tra le incertezze legate alla Pandemia e uno scenario del digitale rivoluzionato da nuovi consumi, nuove modalità di utilizzo e nuove esigenze da parte di consumatori, la SEO dovrà innanzitutto seguire l’evolversi dei nuovi comportamenti degli utenti. I top 10 SEO trend che vedremo riguarderanno soprattutto i temi della user experience, della ricerca vocale e della capacità di Google di interpretare sempre meglio il linguaggio naturale.

Questi i punti che affronteremo in questo articolo dedicato ai top 10 Seo Trend 2021:

1. Intelligenza artificiale e RankBrain
2. La ricerca vocale
3. Indicizzazione mobile first
4. Google EAT
5. Long Content
6. Snippet in primo piano
7. Video
8. Immagini
9. Keyword Correlate
10. SEO Locale

1. Intelligenza artificiale e RankBrain

A fine 2015 Google ha lanciato RankBrain, il nuovo algoritmo che ha lo scopo di migliorare la qualità dei risultati del motore di ricerca in base alla query. RankBrain è basato su un sistema di intelligenza artificiale che emula l’apprendimento automatico, basato sull’esperienza. Grazie a questo algoritmo Google è in grado di collegare parole e frasi in modo coerente con il comportamento dell’utente.
Tutti i siti devono essere ottimizzati per RankBrain. Ma come? Organizzando al meglio i contenuti, rendendoli facilmente leggibili dal crowler attraverso sitemap complete e leggere. La velocità del sito contribuisce allo scopo.

2. La ricerca vocale

Siri, Alexa, Google Assistant e altri saranno presenti, entro il 2022, in oltre la metà delle famiglie. La ricerca vocale quindi non solo rivoluziona il comportamento degli utenti, ma è indispensabile per tutti i brand che vendono on line i loro prodotti e servizi.
Ma come si può ottimizzare i propri contenuti per la ricerca vocale? Una prima indicazione è quella di prediligere il posizionamento di frasi lunghe piuttosto che keywords brevi. A voce tendiamo ad essere più discorsivi e diciamo più parole di quante ne scriveremmo. Se ad esempio digiteremmo su google “mac book air prezzo”, ad Alexa sarà più facile che chiederemo direttamente “quanto costa il nuovo mac book air?”

3. Indicizzazione mobile first

Le stime rivelano che entro il 2025 il 70% degli utenti navigheranno il web esclusivamente da mobile. Per questo Google continua a considerare prioritaria la versione mobile del nostro sito web. Per comprendere il livello di compatibilità con il mobile del tuo sito web è consigliabile utilizzare Google Search Console. Come indicazione generale poi, è fondamentale fare attenzione ai così detti contenuti lazy-loading, contenuti cioè che non vengono immediatamente caricati, ma che presuppongono un’interazione dell’utente o almeno un’attività di scrolling. Se non ottimizzati correttamente, Google non riuscirà a caricarli correttamente e la pagina web potrebbe non caricarsi correttamente da mobile.

4. Google EAT

L’acronimo rivela le tre caratteristiche ritenute da Google fondamentali perché un contenuto abbia la giusta rilevanza: Expertise (Esperienza), Authoritativeness (Autorevolezza) e Trustworthiness (affidabilità). Questo concetto acquista maggiore rilevanza per tutte quelle aziende che operano in settori che Google chiama YMYL (your money, your life) e che comprendono le aree della sanità, della sicurezza, della finanza, etc… Per andare incontro a questa esigenza è necessario avere ben chiaro il profilo della target persona a cui stiamo parlando e, prima di proporre un contenuto, indagare quello che è il search intent dell’utente.

5. Long Content

Secondo lo State of Content Marketing, un documento di analisi pubblicato da Semrush, i contenuti testuali che superano le 3000 parole (fino a qui ne hai lette poco più di 500) ottengono il triplo delle condivisioni e delle visualizzazioni e il doppio dei backlink rispetto a testi più brevi.
Ovviamente, per facilitare la lettura di contenuti così ampi, sarà importante una formattazione attenta del testo, con titoli (H1), sottotitoli (H2), paragrafi (H3) e highlights in grado di rendere piacevole la lettura.

6. Snippet in primo piano

I featured snippet (o in primo piano) sono anticipazioni del contenuto della pagina che vengono posizionati subito sotto i risultati a pagamento, ma sopra il primo risultato della lista organica di Google. Includono spesso un’immagine e sono più grandi dei risultati normali di ricerca.
Questa posizione di classifica è in grado di aumentare sensibilmente, per la parola chiave posizionata, il traffico al sito e di sottrarlo ai competitor. Dal 2021 Google attribuirà ancora più valore a questo risultato e cercherà sempre di più parole chiavi pertinenti. Questo ambizioso obiettivo si può raggiungere solo con una costante attenzione alla SEO, da curare come qualcosa di vivo, come suggerisce Francesco Margherita nel suo libro SEO Gardening.

7. Video

Secondo Cisco, i contenuti video supereranno tutti gli altri in termini di fruizione e, di recente, sono stati inclusi anche nei featured snippet. Youtube è il sito web più visitato al mondo e quindi una strategia senza l’uso di video non è pensabile ormai da tempo.
Per ottimizzare i video è necessario organizzarli in sezioni e ottimizzare il contenuto tramite titles, description e tag. Utilissimo ai fini SEO è anche inserire una trascrizione del parlato. Per definire le keyword per le quali posizionare i tuoi video ti consigliamo di vedere cosa c’è già on line per le tue keyword di riferimento e valutare così l’intento di ricerca dell’utente.

8. Immagini

Il motore di ricerca per immagini è sempre più evoluto e gli utenti lo utilizzano ogni anno di più. Le immagini quindi vanno ottimizzate nel modo migliore possibile. L’ottimizzazione delle immagini aiuta anche per quanto riguarda l’indicizzazione nel motore di ricerca principale. Oltre ad utilizzare immagini che abbiano una pertinenza con il contenuto della pagina è fondamentale l’uso degli alt tag, mediante i quali il crowler sarà in grado di catalogare le immagini e associarle a una determinata categoria.

9. Keyword Correlate

Con il crescere dell’importanza del search intent, non è più possibile limitarsi al posizionamento e cura delle keyword principali ma anche delle keyword correlate. In sostanza è indispensabile aver ben chiaro il contesto della query, per fornire al motore di ricerca informazioni sempre più pertinenti e semanticamente correlate. È importante quindi concentrarsi su gruppi di argomenti che vadano ad includere tutti gli intenti dell’utente legati ad una specifica keyword principale.

10. SEO locale

La stragrande maggioranza delle ricerche su Google riguarda prodotti e servizi da trovare nella propria zona. Il goal della SEO locale è la così detta ricerca a zero click, quella per la quale l’utente trova ciò di cui ha bisogno direttamente dal motore di ricerca, grazie a rich snippet, featured snippet o visualizzazioni di Google My Business (che forniscono indicazioni, immagini e contatti delle attività locali). Per iniziare a costruire un SEO local pack, un insieme di informazioni su un’attività geolocalizzata create per Google, è necessario iniziare costruendo al meglio il proprio account Google My Business.

– Leggi anche E-commerce trend 2021: cosa ci riserva il futuro

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