Informazione online: come cambiano le abitudini mediatiche nei periodi di emergenza

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Nell’attuale periodo di crisi che sta interessando il mondo intero, e l’Italia in primis, siti di news e broadcaster hanno registrato una notevole impennata del traffico. Secondo il report effettuato da Audiweb, nelle ultime settimane, tutte le principali testate di informazione online hanno incrementato l’audience con percentuali fino a tre cifre.

Non a caso infatti, è proprio questo il momento in cui il pubblico ha la necessità di informarsi e rimanere costantemente aggiornato sugli sviluppi della situazione. Proprio nei periodi di emergenza, l’attenzione dell’audience nei confronti dell’attualità raggiunge i massimi livelli. Con l’evolversi della situazione, cresce esponenzialmente anche l’attenzione.

Infodemia: attenzione alle notizie che riceviamo

Ogni giorno veniamo bombardati da una miriade di informazioni, purtroppo non sempre veritiere e verificate. Mai in un momento di crisi come questo, è necessario saper filtrare con coscienza il flusso di notizie che riceviamo. In questo clima di incertezza, si sviluppa l’infodemia. Secondo l’enciclopedia Treccani, con il termine infodemia si intende la circolazione di una quantità eccessiva di informazioni, talvolta non vagliate con accuratezza, che rendono difficile orientarsi su un determinato argomento per la difficoltà di individuare fonti affidabili.

Proprio ciò che sta accadendo in queste settimane. Ciò di cui dobbiamo preoccuparci quindi, è di prestare massima attenzione alla veridicità delle notizie. In particolare alle fake news che innescano un circolo vizioso di discussioni spesso dannose. Questo è il momento in cui la comunicazione gioca un ruolo fondamentale nella gestione dell’emergenza, attraverso una corretta informazione online dell’opinione pubblica.

A tal proposito, si è espresso Guido Surci, Chief Sports & Intelligence Officer di Havas Media: “Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha segnalato come l’infodemia sia un aspetto da non sottovalutare. Indubbiamente anche i numeri italiani parlano di un’altissima attenzione a tutte le informazioni che circolano sul Coronavirus. In questo contesto l’informazione televisiva si conferma come un punto di contatto autorevole, ribadendo la sua meaningfulness.”

L’informazione veicolata attraverso televisione e radio

Analizzando gli ascolti televisivi delle ultime settimane e confrontandoli con lo stesso periodo dell’anno precedente, si può osservare come l’audience TV sia aumentata nettamente, con più spettatori che hanno guardato programmi televisivi per più tempo. In questi giorni, la televisione ha aumentato il traffico del 17% nel day time e del 10% nel prime time rispetto al periodo omologo del 2019.

A beneficiare del boom sono soprattutto le reti di notizie e di informazione locale che hanno evidenziato una crescita a doppia cifra delle audience. Ad esempio, +40% per il TG5, +18% per il TG1 e +37% per il TG di La7. Di pari passo è stata la crescita del traffico dei canali all news: +132% per Tgcom24, +146% per Rai News 24, +213% per Sky TG24. La crescita si è registrata soprattutto su quella parte di pubblico che generalmente è meno attiva sui media tradizionali. Un pubblico con un’età inferiore ai 64 anni, una scolarizzazione alta e appartenente a una classe socio economica alta e medio-alta.

Così come la TV, anche la radio sta andando bene, la durata dell’ascolto della radio infatti, è incrementata. Ma il dato più interessante risiede nella distribuzione dell’ascolto durante l’intera giornata. Se generalmente i picchi di audience si registravano nel drive time, cioè nelle fasce orarie in cui la gente si reca o torna a casa dal lavoro, oggi non è così. La presenza del pubblico è costante durante tutto il giorno e sono aumentati anche gli ascoltatori che interagiscono attivamente con le trasmissioni.

L’informazione online ai tempi del coronavirus

L’epidemia di coronavirus, per i media italiani, sta facendo registrare record incredibili, soprattutto per l’informazione online. Le principali testate giornalistiche italiane, come Il Corriere della Sera, La Repubblica, Il Messaggero, Tgcom 24 o l’Ansa, hanno ottenuto una crescita esponenziale degli utenti unici settimanali, che in alcuni casi si registra fino al 200%. Sono stati raggiunti picchi di audience che non si evidenziavano dalle ultime elezioni politiche e la tendenza sta proseguendo in modo costante dallo scoppio dell’epidemia.

Dall’inizio del 2020, le mention per il termine “coronavirus” sono state quasi due milioni, di cui più del 40% nell’ultima settimana. Se nel resto del mondo il trend è rimasto stabile e solo ora inizia a crescere, in Italia è diventato il principale tema di discussione online. Il sito con il maggior volume di menzioni è Twitter, seguito a ruota da Facebook. Le ricerche su Google e gli altri motori di ricerca seguono di pari passo il trend social. Un primo picco è stato registrato a fine gennaio, seguito poi dall’esplosione di questi ultimi giorni.

Come si poteva immaginare, i social network giocano un ruolo fondamentale nella comunicazione online, ognuno con specializzazioni differenti. Facebook e Youtube sono utilizzati con finalità informative ed elevati livelli di visualizzazioni. Twitter rimane l’arena preferita per il dibattito e le discussioni polemiche tra giornalisti. Instagram infine, svolge un ruolo informativo marginale sulla crisi, ma è diventato l’ambiente in cui hanno preso vita numerose iniziative solidali.

Non possiamo ancora dire se ci troviamo di fronte a un cambiamento epocale, ma possiamo affermare con certezza che stiamo fronteggiando una situazione che ha cambiato drasticamente le nostre abitudini mediatiche. Sicuramente questo momento ci sta insegnando l’importanza dell’informazione online e dei rapporti fruiti attraverso la rete e anche di come i social network si possano usare in modo positivo.

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