Social media: meno sociali e più esclusivi

Esiste un solo vero lusso, ed è quello dei rapporti umani. (Antoine de Saint-Exupéry)

Identità digitale ed identità fisica

Al giorno d’oggi, e sempre di più con la maggiore diffusione di social network e social media, le nostre identità si sdoppiano e si moltiplicano a seconda dei mezzi che decidiamo di utilizzare per condividere esperienze, pensieri, conoscenze. E’ in atto di certo uno sdoppiamento tra la nostra identità digitale e la nostra identità fisica. Con i social network, Facebook primo fra tutti, le due identità si incontrano e nelle conversazioni diviene labile il confine tra “reale” e “virtuale”. Cresce il numero di conoscenze che iniziano e si sviluppano in rete, e che in molti casi non avranno mai seguito nella vita fisica.

Sul web ci sono diverse correnti di idee: possiamo parlare di identità sociali multiple oppure di diverse espressioni della nostra identità? Ovvero: le nostre identità, già sdoppiate tra vita di tutti i giorni e mondo virtuale, sul web si moltiplicano a seconda del numero di network sui quali siamo attivi? Abbiamo una speciale identità per Facebook ed un’altra ancora per il forum che magari frequentiamo?

A questa domanda non esiste una risposta univoca. Quel che è certo è che il web si sta avvicinando sempre di più ad una strutturazione complessa delle nostre emanazioni ed i professionisti della rete devono tenerne conto.

Inoltre il cambiamento in atto non è solo a livello personale ed individuale, ma anche sociale e globale; basti pensare alla variazione di significato che ciò sta comportando per le parole “amico” ed “amicizia” nel nostro linguaggio: mentre in passato esse rappresentavano un ben preciso rapporto tra persone, alla base del quale erano valori morali quali fiducia, sostegno, vicinanza, in questi ultimi anni la valenza è cambiata. Chiamo “amico” la persona che mi capisce e mi frequenta nella vita di tutti i giorni, ma anche il contatto virtuale di Facebook o di MySpace, magari una persona mai incontrata e con poco in comune con me.

Dunque stiamo parlando di una rivoluzione personale e sociale che va ad incidere sui nostri rapporti con il prossimo, sia esso persona singola, gruppo o azienda.

L’eccezione che conferma la regola

Nel bel mezzo di questa rivoluzione tutta social si starebbe formando una tendenza anomala: alcuni fattori porterebbero verso una maggiore esclusività dei social network. Questo è un discorso direttamente legato all’essenza della comunicazione online, le cui peculiarità sono due:

La condivisione della conoscenza

La costruzione della conoscenza attraverso l’interazione

Questi fattori non sono legati alla conoscenza intesa solo in ambito culturale, ma anche a quella più generica, a livello di conoscenza personale: esperienze, pensieri, stati d’animo, immagini, video…

Con l’aumento degli utenti sul web ed in particolare sui social media, questi fattori sono andati ingrandendo sempre di più, creando un surplus di informazioni che la nostra mente difficilmente può immagazzinare. Proprio per questo motivo ha preso avvio la creazione di gruppi tematici, liste e filtri che permettono di rendere più esclusivi i rapporti basandoli su interessi e conoscenze comuni e nascondendo invece le informazioni non interessanti.

Ulteriormente una ricerca inglese ha scoperto, studiando i gruppi sociali dall’antichità ad oggi, che ognuno di noi non dovrebbe avere più di 150 amici, essendo questo il numero massimo di relazioni che possiamo coltivare a livello di tempo e di impegno. Anche questa è una chiave per comprendere meglio il fenomeno in atto.

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