Come attirare l’attenzione dei Millennials con il Visual Storytelling

millennials e visual storytelling

Chi sono i Millennials?

Con il termine Millennials ci riferiamo ai giovani nati tra il 1980 e il 1995. Si tratta di una generazione cresciuta nei primi anni ’90 in un periodo di grande prosperità economica. Ma che, una volta adulta, si è ritrovata a dover fronteggiare la crisi degli anni 2000. Oggi i nativi digitali sono una generazione totalmente mobile, dipendente dai dispositivi portatili, che sa ciò che vuole e come ottenerlo subito. Questo tipo di pubblico è completamente differente dalle generazioni precedenti (Baby Boomers nati prima degli anni ’60 e Generazione X in cui rientra chi è nato tra il 1960 e il 1980), dal momento che i Millennials ricercano prodotti in un modo molto diverso, cambiano più volte opinione, ma soprattutto sono consumatori estremamente esigenti. Proprio per questi motivi, catturare la loro attenzione è molto difficile per brand e aziende.

Millennials e perdita di concentrazione: le conseguenze per i brand

Nell’attuale mondo composto da tablet e smartphone sempre connessi, abbiamo costantemente accesso a tutto ciò che ci interessa, in qualsiasi momento e luogo. Non abbiamo più tempo per annoiarci o aspettare una risposta a una domanda. Siamo così abituati ad avere un accesso semplice ed immediato alle informazioni e alla comunicazione attraverso i social, che tutto questo flusso di dati porta a un’inevitabile perdita di concentrazione.

Secondo alcuni studi recenti, facciamo sempre più fatica a concentrarci, a capire le informazioni che riceviamo e di conseguenza a prendere decisioni. Tutto ciò è dovuto dal fatto che siamo continuamente bombardati da migliaia di informazioni e il nostro cervello non è in grado di valutarle ed elaborarle tutte in modo rapido. La colpa di questo fenomeno è da imputare sicuramente al nostro nuovo stile di vita digitale che ha causato un progressivo deterioramento della soglia dell’attenzione.

Ovviamente, questo fenomeno ha innescato serie conseguenze per brand e aziende che operano attraverso il web e che quindi si nutrono dell’attenzione dei clienti per generare nuove opportunità di business. È perciò evidente che sia necessario trovare soluzioni innovative che possano adeguarsi al nuovo stile di vita dei consumatori per poter catturare la loro attenzione. Non basta più offrire solamente contenuti di qualità che rimangano impressi, è fondamentale dare spazio a una componente più emozionale che permetta di vivere un’esperienza unica, quasi esclusiva.

Attirare l’attenzione del pubblico in 8 secondi

In pochi anni si è passati da una soglia di attenzione di 12 secondi, agli attuali 8 secondi. Secondo i più recenti studi, questo è il tempo medio di concentrazione dell’utente sui social network. È evidente perciò che per raggiungere il pubblico in questo brevissimo lasso di tempo, sia necessaria una strategia di Content Marketing studiata e pianificata ad hoc.

          Leggi anche Content Strategy e Content Marketing: quali sono le differenze?

La continua diminuzione della soglia di attenzione si traduce in una sempre maggiore necessità di creare contenuti visivi. I video infatti, sono il formato che più è in grado di cogliere l’attimo. Sono in grado di trasmettere qualsiasi tipologia di messaggio in modo chiaro, conciso e soprattutto facile da ricordare. Ecco perché nella propria strategia di comunicazione online è fondamentale trasmettere contenuti utili arricchendoli con immagini o video accattivanti, attraverso quello che viene chiamato Visual Storytelling, ovvero racconto visivo.

Visual Storytelling: di cosa si tratta?

Lo Storytelling è letteralmente l’arte di raccontare storie, il più possibile persuasive. Si tratta di raccontare e trasmettere eventi attraverso parole e immagini, con l’aiuto di tecniche narrative. Il Content Marketing sempre più spesso pone lo Storytelling al centro delle sue strategie, per raccontare una storia originale, puntando sulla sfera emotiva e il coinvolgimento, la considerazione sociale e il valore pratico. Puoi approfondire l’argomento con il nostro articolo Storytelling: il potere commerciale delle storie.

Di pari passo, si sviluppa il Visual Storytelling che è ormai diventato lo strumento principalmente utilizzato per attirare l’attenzione dell’utente sul web. È ampiamente dimostrato infatti, come un post con video, fotografie o infografiche abbia un tasso di engagement molto più elevato (180%) rispetto a un post di sola scrittura. Si intuisce perciò, che ad attirare l’attenzione dell’utente è esclusivamente il contenuto, soprattutto se dinamico, in movimento, in quanto è in grado di aumentare le interazioni e il coinvolgimento degli utenti.

Le opportunità del Visual Storytelling

Abbiamo quindi capito che, per attrarre l’attenzione del pubblico, non si tratta soltanto di studiare gli interessi dell’utente e analizzare il suo percorso di navigazione, ad esempio attraverso i dati di Google Analytics o il Pixel di Facebook. Bisogna sicuramente mettere in atto una strategia basata sui contenuti. Infatti, sarà solo il contenuto la leva principale per attirare l’attenzione dell’utente. Se il contenuto è attrattivo per l’utente, sarà più semplice e diretto giungere a una conversione. Qualunque essa sia: una vendita, un’iscrizione alla newsletter o una lista di contatti.

L’utilizzo di contenuti visivi nella propria strategia di comunicazione online inoltre, permette di ottenere due vantaggi per niente trascurabili. In primo luogo, le persone ricordano più facilmente il messaggio con testi accompagnati da immagini, piuttosto che quello espresso con solo testo. In secondo luogo invece, per quanto riguarda la SEO, un buon Visual Storytelling offre maggiori possibilità di posizionamento organico nella SERP di Google, in quanto l’algoritmo premia un engagement superiore sui social media rispetto al passato.

Uno sguardo al futuro: la Generazione Z

Abbiamo visto come sia difficile per le aziende catturare l’attenzione dei Millennials, ormai saturi di informazioni e dati che ricevono ogni giorno dal mondo digitale. Ma, la sfida maggiore sarà quella di colpire nel segno e coinvolgere il nuovo pubblico, la Generazione Z.  Si tratta della fascia di giovani nati tra il 1996 e il 2010, quando le odierne piattaforme tecnologiche erano già ampiamente diffuse. Essendo nati con queste tecnologie, a differenza dei Millennials che si sono adattati al progresso, sono più abituati a utilizzare qualsiasi tipo di device e maggiormente preparati nel campo web.

Con l’avvento della Generazione Z, anche i consumi cambieranno radicalmente. La Generazione Z è più sensibile al tema della salvaguardia ambientale, oltre ad essere più liberale e molto attenta al miglioramento della società civile e dei diritti umani. Di conseguenza i marketer dovranno cercare di rispondere alle future richieste adeguando i contenuti e, più in generale, la strategia verso questa direzione, per continuare ad attirare l’attenzione e convertire.

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