Strategia digital 2019: i dati utili per un’attività di successo

6 ore al giorno, tutti i giorni, quasi tutti. È questo lo scenario del mondo digital di oggi, in cui cui gli utenti passano sempre più tempo su internet, soprattutto per divertirsi e intrattenersi, e con un tasso di attività in forte aumento.

Insomma, il mondo digitale sta sempre più entrando nelle nostre vite personali. Questo vuol dire che stanno aumentando anche gli spazi e i momenti in cui le aziende possono entrare in contatto con il potenziale consumatore. Esserci non basta, però: sul web gli utenti sono costantemente bombardati da informazioni e quindi occorre muoversi con strategia per riuscire a interessare, persuadere e conquistare il proprio target; senza disturbarlo ed interromperlo nell’attività che sta svolgendo.

In questo articolo ti presentiamo tutti i dati che ti serviranno a capire il contesto in cui si muove il consumatore di oggi, consapevoli che rappresentano solo un punto di partenza per costruire una strategia digital mirata rispetto al proprio target specifico.

Trasformazione digitale: un passo necessario

Quando un utente è su internet si trova in uno spazio in cui l’azienda può entrare e comunicare con lui; quindi poterlo agganciare e conquistare. Per le aziende questo rappresenta una grande opportunità: prima di internet, infatti, i momenti di contatto azienda-consumatore erano limitati agli sporadici incontri fisici o alla comunicazione impersonale dei mass media tradizionali; oggi le aziende possono entrare nelle nostre vite personali e instaurare con l’utente una relazione con maggiori probabilità di conversione.

Nonostante questo, però, le aziende fanno ancora fatica a intraprendere un processo strutturato di trasformazione digitale e gestiscono il mondo digital ancora come attività spot interne al marketing tradizionale non digitale.

Ma come si realizza una strategia digitale di successo? La prima prima cosa che dobbiamo fare è capire quali piattaforme utilizzano di più i nostri potenziali clienti e per quale motivo, così da poter indirizzare gli investimenti su quegli spazi e con quelle modalità che hanno maggiori probabilità di funzionare. Quando impostiamo la nostra strategia digitale, questi dati vanno chiaramente arricchiti con quelli relativi al nostro caso specifico, vale a dire le buyer personas, le analisi sui competitor e il comportamento dell’utente nel nostro digital hub. Ponendo al centro il consumatore.

–  Leggi l’articolo Aumentare il profitto di un e-commerce con il Customer Lifetime Value –

Dati generali: utenti su social e web

I consumatori italiani sono sempre più presenti sul web, ma anche sempre più attivi e coinvolti.

Secondo i dati dell’ultimo report di Wearesocial, gli italiani che accedono ad internet sono in forte incremento, complice il ricambio generazionale: sono 9 su 10, cioè quasi 55 milioni. Passano oltre 6 ore al giorno connessi, di cui un terzo sui social (quasi due ore), contro le meno di 3 ore dedicate alla tv (lineare e non). Quasi 9 persone su 10 (l’88%) accedono ad internet almeno una volta al giorno.

Crescono anche gli utenti che hanno un profilo social:  35 milioni, +2,9% rispetto all’anno precedente, con ben 31 milioni di persone attive da dispositivi mobili (+3,3%). Il 98% è presente almeno su base mensile, 3 italiani su 4 partecipano attivamente con un tempo medio quotidiano di quasi 2 ore.

Cosa fanno gli utenti su internet?

Gli italiani navigano su internet, e in particolare sui social, per cercare svago e divertimento, su diverse piattaforme (7,4 in media): il 92% guarda video online e il 43% effettua streaming da tv connesse. Da non sottovalutare anche il mondo del gaming: 1 italiano su su 6 gioca in modalità streaming live, mentre l’11% guarda altri giocare online, il 5,4% in relazione a campionati di e-sports.

In questo senso, una buona strategia digital sarebbe quella in grado di coinvolgere l’utente senza interromperlo nell’attività che stavamo facendo. In caso contrario, l’utente ne sarà disturbato e percepirà il nostro messaggio come un contenuto pubblicitario disturbante. Una strategia digital è quindi fondamentale per individuare il messaggio più corretto per invadere senza conseguenze negative lo spazio in cui l’utente si trova in quel momento. Spazio che per la gran parte delle volte non è appunto rivolto all’acquisto di un prodotto.

Pensiamo alle stories su Instagram: si tratta di un formato in fortissima crescita che rappresenterà per le aziende un’opportunità se saranno in grado di sfruttarlo con un linguaggio adeguato al contesto. In altri casi, invece, è lo storytelling a rappresentare la migliore forma di contenuto strategico: promuove senza publicizzare esplicitamente, lasciando al consumatore un’immagine del brand fortemente positiva.

Ricordiamo, poi, che il web rimane uno strumento fondamentale nella costruzione della scelta d’acquisto del consumatore. Stando ai dati Google, ad esempio, il 78% degli utenti effettua una ricerca su internet anche quando concretizza l’acquisto in un negozio fisico.

– Leggi l’articolo Negozio fisico o e-commerce? Ecco i dati sul consumatore di oggi

Quali social utilizzano di più?

YouTube e Facebook si confermano le piattaforme social più utilizzate in Italia, con rispettivamente l’87%, e l’81% di utenti che le utilizzano.  Seguono Instagram, Twitter e LinkedIn, su cui sono attivi rispettivamente il 55%, il 32% e il 39% degli italiani. Snapchat – la piattaforma utilizzatissima tra i giovani – si attesta ancora sul solo 10%; stessa cosa WeChat, che invece è fortissima in Cina.

Rispetto ad Instagram, Facebook si mostra funzionare bene su una fascia un po’ più alta di età. L’intero ecosistema Facebook (Facebook, Instagram, Messenger, WhatsApp), comunque, è più utilizzato dalla fascia d’età 25-34, seguita da quelle 35-44 e 45-54, dato su cui influisce parecchio il dato registrato da WhatsApp, tool di messaggistica assolutamente dominante. Strumento, quest’ultimo, che sicuramente entrerà nelle strategie digitali in modo sempre più dominante.

Come gli utenti arrivano a noi e ai nostri prodotti?

Merita un approfondimento la tecnologia voice, che nel 2018 è stata caratterizzata dal lancio sul mercato italiano sia di Google Home che di Amazon Echo. In generale, secondo i dati Wearesocial, quasi un italiano su tre (30%) utilizza regolarmente le funzioni di ricerca vocale o comandi vocali. Si tratta di un importante dato, che presto costringerà le aziende a rivedere le proprie strategie di posizionamento sui motori di ricerca.

Leggi anche ‘Assistenti vocali: vocal marketing e digital strategy’ – 

 

L’importanza del mobile

Anche i dati sul mobile confermano la necessità di costruire delle strategie digitali focalizzate sul mobile. Tutti gli utenti hanno uno smartphone in tasca, che consultano in diversi momenti e contesti della giornata, magari quando sono sull’autobus o in una sala d’aspetto. Ma anche per cercare indicazioni stradali e – soprattutto – per chattare con gli amici. Questo vuol dire che le aziende hanno diverse possibilità per raggiungere i propri potenziali clienti; ma per farlo al meglio, devono individuare il messaggio più adatto alla situazione specifica.

Secondo i dati di Wearesocial, “l’87% degli italiani utilizza device mobili per attività di messaggistica, mentre lato intrattenimento la fruizione di contenuti video da mobile interessa 4 italiani su 5 e il gaming un italiano su due”. Le connessioni mobili sono quasi 86 milioni, cioè circa una e mezza per ogni italiano; e la stragrande maggioranza utilizza una carta prepagata e a banda larga (3g o superiore).

Pensiamo ad esempio a Spotify o a Whatsapp Business. L’utente sta ascoltando della musica o chattando con gli amici: comunicare con lui è una grande opportunità, ma bisogna coglierla in maniera intelligente.

Messaggio giusto, quindi, ma anche nei modi giusti. La comunicazione mobile, infatti, deve essere touch, interattiva e veloce.

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